Titolo: Alba
Autore: Thomas Tsalapatis
Traduzione di: Viviana Sebastio
Editore: MaMa edizioni (Produzione editoriale XY.IT)
Anno: 2022
Pagine: 64
Titolo originale: Άλμπα
Editore greco: Εκάτη
Ritornano gli annunci che segnalano le recenti pubblicazioni di letteratura neogreca in traduzione italiana.
Esordisco con un libro del cuore, di cui ho curato la traduzione. Si tratta di Alba, poesie e prose di Thomas Tsalapatis.
Alba-Άλμπα, è proprio questo il titolo originale, in greco non ha significato, è soltanto un suono sul quale il poeta ha edificato la sua città e nel quale ha visto prender forma una ragazza.
Il lettore italiano dovrebbe, quindi, svestirsi dei significati e significanti che accompagnano la sua "Alba" per ricucirsene di nuovi nel territorio plasmato da Thomas Tsalapatis.
“Alba” è edito da MaMa edizioni (Produzione editoriale XY) ed è stato presentato al Salone del libro di Torino e al BA Book festival, in presenza dell’autore. L’introduzione è a cura di Davide Rondoni.
"C’è una tensione costante nella scrittura di Thomas Tsalapatis. Una tensione che ritroviamo anche in questo libro, nel quale, come già per L’alba è un massacro signor Krak, l’autore ricorre alla forma breve, quasi a sfidare le stesse leggi gravitazionali della poesia e del racconto, con l’obiettivo di trascenderle entrambe per restituire il senso di un lavoro atto a sottrarre. A sgravare peso all’esistente, affinché possa magari lievitare", scrive Gianluca Minotti.
Per Donato Di Stasi "potremmo definire queste pagine poema d’amore e poema del nostos, narrazione metafisica e racconto paradossale, antropologia dello sguardo e notazione oggettiva: Alba è un poliedro che non smette di rifrangere la luce" (su Leggere:tutti).
E su Alias, Franco Ungaro intervista l'autore a questo >LINK<
Titolo: IL NUMERO 31328
Autore: ILIAS VENEZIS
Traduzione di: Francesco Colafemmina
Editore: Edizioni Settecolori
Anno: 2022
Pagine: 367
Titolo originale: Το Νούμερο 31328
Editore greco: Ν. Θεοφανίδη-Σ.Λαμπαδάρη, Μυτιλήνη/Αθήνα
Prima edizione: 1931
Del romanzo di Ilias Vezenis ce ne aveva parlato proprio qui Litò Seizani, nell’attesa e nella speranza di una versione italiana che è arrivata in quel di maggio.
Dalla pagina della casa editrice Settecolori: