05 luglio 2022

Un'Alba di libri dalla Grecia – consigli di lettura

Titolo: Alba
Autore: Thomas Tsalapatis

Traduzione di: Viviana Sebastio

Editore: MaMa edizioni (Produzione editoriale XY.IT)

Anno: 2022

Pagine: 64


Titolo originale: Άλμπα

Editore greco: Εκάτη





Ritornano gli annunci che segnalano le recenti pubblicazioni di letteratura neogreca in traduzione italiana.


Esordisco con un libro del cuore, di cui ho curato la traduzione. Si tratta di Alba, poesie e prose di Thomas Tsalapatis

Alba-Άλμπα, è proprio questo il titolo originale, in greco non ha significato, è soltanto un suono sul quale il poeta ha edificato la sua città e nel quale ha visto prender forma una ragazza. 

Il lettore italiano dovrebbe, quindi, svestirsi dei significati e significanti che accompagnano la sua "Alba" per ricucirsene di nuovi nel territorio plasmato da Thomas Tsalapatis.


“Alba” è edito da MaMa edizioni (Produzione editoriale XY) ed è stato presentato al Salone del libro di Torino e al BA Book festival, in presenza dell’autore. L’introduzione è a cura di Davide Rondoni.


"C’è una tensione costante nella scrittura di Thomas Tsalapatis. Una tensione che ritroviamo anche in questo libro, nel quale, come già per L’alba è un massacro signor Krak, l’autore ricorre alla forma breve, quasi a sfidare le stesse leggi gravitazionali della poesia e del racconto, con l’obiettivo di trascenderle entrambe per restituire il senso di un lavoro atto a sottrarre. A sgravare peso all’esistente, affinché possa magari lievitare", scrive Gianluca Minotti


Per Donato Di Stasi "potremmo definire queste pagine poema d’amore e poema del nostos, narrazione metafisica e racconto paradossale, antropologia dello sguardo e notazione oggettiva: Alba è un poliedro che non smette di rifrangere la luce" (su Leggere:tutti).


E su Alias, Franco Ungaro intervista l'autore a questo >LINK<




Titolo: IL NUMERO 31328

Autore: ILIAS VENEZIS

Traduzione di: Francesco Colafemmina

Editore: Edizioni Settecolori

Anno: 2022

Pagine: 367


Titolo originale:
Το Νούμερο 31328

Editore greco: Ν. Θεοφανίδη-Σ.Λαμπαδάρη, Μυτιλήνη/Αθήνα

Prima edizione: 1931



Del romanzo di Ilias Vezenis ce ne aveva parlato proprio qui Litò Seizani, nell’attesa e nella speranza di una versione italiana che è arrivata in quel di maggio.


Dalla pagina della casa editrice Settecolori:



“La cronaca più tragica del genocidio greco, nel centenario della Catastrofe dell’Asia Minore. La sua portata di testimonianza è immensa: ma il suo valore di poesia, il suo potere di espressione e risonanza non sono da meno.


Anatolia, ottobre 1922. Con il tragico incendio di Smirne e la ritirata dell’esercito greco dal fronte lungo il fiume Sangario, dopo il velleitario sogno di marciare su Ankara, la popolazione greca dell’Asia Minore è lasciata in balia dell’esercito kemalista e di feroci truppe di irregolari. Nella città di Aivalì, di fronte all’isola di Lesbo, il giovane Ilias Mellos (il vero nome di Ilias Venezis) è nascosto in casa dai suoi. I turchi rastrellano tutti i maschi dai 18 ai 45 anni. Presto anche Ilias sarà catturato e inviato attraverso marce forzate a piedi nudi verso i Battaglioni di lavoro (gli Amelè Taburù) all’interno dell’Anatolia. Una cronaca cruda, immediata, priva di giudizi morali o sbavature retoriche, dell’abisso della violenza, della progressiva catabasi di uomini e donne nella disumanità. Pubblicato nella sua prima versione nel 1931 divenne un caso letterario nella Grecia ancora scossa da una tragedia che aveva visto riversarsi sulle isole e sulla terraferma più di un milione di profughi. Altrettanti si stima perirono nel corso delle violenze, delle rappresaglie, degli incendi di villaggi. Scompariva definitivamente la millenaria presenza ellenica in Asia Minore. La vita nei Battaglioni di lavoro preannuncia l’inferno concentrazionario della Seconda guerra mondiale. Non mancano neppure i zaùs, i kapò greci dei campi, persino più crudeli dei turchi nei riguardi dei connazionali. E non mancano episodi di straziante umanità: un medico militare al quale i greci hanno ammazzato la madre, che si prende cura di Ilias; una vecchia che offre del pane caldo e una mela cotogna, un anziano avaro che centellina offerte di tabacco per gli schiavi. Su tutti questi volti risplende «l’aspro sole dell’Anatolia che pian piano, quanto più la guerra si allontana, comincia pazientemente ad avvolgere di nuovo i suoi uomini». Una cronaca dolente e corale, un denuncia serrata degli orrori della guerra e dell’odio «questa potenza talmente deificata, ma che si rivela così sterile»”.


Ne scrive Matteo Nucci su >> La Repubblica <<




Titolo: Mille sospiri

Autore: Ioanna Karistiani

Traduzione di: Maurizio De Rosa

Editore: edizioni e/o

Anno: 2022

Pagine: 272


Titolo originale:
Χίλιες ανάσες 

Editore greco: Εκδόσεις Καστανιώτη

Prima edizione: 2018



La sinossi del nuovo romanzo di Ioanna Karistiani dalle pagine di edizioni e/o:


"Estate del 2015. Il romanzo si apre con la protagonista, Pighì Vojagis, che si trova sull’isola di Siros per riconoscere quello che è probabilmente il cadavere del marito, Stelios, scomparso un paio di mesi prima da Kukutsi, un’altra isola dove Pighì e lui vivevano. Il riconoscimento è un evento doloroso, e ancora più doloroso il rientro della donna con il cadavere a Kukutsi, sorta di corteo funebre attraverso il Mar Egeo. Nel corso del viaggio di ritorno i primi dubbi cominciano ad assalire Pighì: il cadavere scoperto a Siros era davvero quello del marito? Stelios era morto per cause accidentali, scivolato da una scogliera a picco di Kukutsi, come tutto induceva a credere, o si era tolto la vita? Quanto c’entrava la morte di Stelios con la morte della diciassettenne Nina, avvenuta esattamente quarant’anni prima presso la stessa scogliera dell’isola, che aveva visto coinvolti, oltre a Stelios, anche i suoi due migliori amici dell’epoca? E in che misura quella vecchia storia, riportata alla memoria dalla morte di Stelios, era stata determinante nella vita successiva di Pighì e del defunto marito, una coppia che in vita non si era mai abbandonata davvero alla passione e che soltanto dopo la morte di Stelios sembra ritrovare una paradossale, inconcepibile armonia?"


E se desiderate saperne qualcosa di più, leggete un >CLIC QUI< la recensione del giornalista e filelleno Diego Zandel.




Titolo: E alla luce del lupo ritornano

Autore: Zyranna Zateli 

Traduzione di: Maurizio De Rosa

Editore: Crocetti

Anno: 2022 – nuova edizione

Pagine: 560


Titolo originale: Και με το φως του λύκου επανέρχονται 

Editore greco: Εκδόσεις Καστανιώτη

Prima edizione: 1993


Dalla pagina di Crocetti Editore la sinossi del romanzo di Zyranna Zateli:

"Il romanzo d’esordio di Zyranna Zateli E alla luce del lupo ritornano è un libro che affascina come l’Odissea, che ha la lussureggiante magia di un classico come Le Mille e una notte, l’incanto rarefatto e impalpabile di una favola raccontata d’inverno, davanti al fuoco. Il romanzo si offre come uno scrigno stupefacente di storie, di racconti che stregano: il prodigio affabulatorio ne fa un mosaico scintillante, un caleidoscopio. Si snoda come una formula arcana che lenisce, e che diventa un atto di fede nella letteratura, nel suo potere di esorcizzare il mistero del mondo, assieme ai terribili “lupi”. I lupi sono le inquietudini ancestrali dell’uomo, i suoi pozzi neri: la natura del reale, enigmatica, insondabile; la menomazione fisica e la malattia, “stigmate” di un’eccellenza segreta; la tragicità della scoperta del proprio io, il vero io; la concezione mitica della Storia; il legame, che nulla scioglie, tra Amore e Morte.
Un grande romanzo, epico, lirico, comico, tragico, in un intreccio che è viaggio, iniziazione, salvezza."


Viriamo ora verso suggerimenti di libri non scritti in greco ma che parlano di Grecia...


Titolo: Non piangere la Grecia 

Autore: Bruno Doucey

Traduzione di: Francesco Bruno

Editore: Crocetti


Anno: 2022

Pagine: 180







Bruno Doucey è uno scrittore, poeta ed editore francese (ha pubblicato sei raccolte poetiche di Ritsos). Ha profondi legami con la terra greca.

Come romanziere ha desiderato far conoscere il canto di ribellione del poeta greco Giannis Ritsos, che considera un fratello spirituale.


Dalla pagina dell’editore Crocetti:


Atene, 21 aprile 1967: il golpe della giunta dei colonnelli instaura in Grecia la dittatura militare. I campi di concentramento vengono riaperti per accogliere gli oppositori al regime. Tra di loro si trova anche il grande poeta Ghiannis Ritsos. Nel frattempo, a Parigi, il giovane Antoine ha perso le tracce della studentessa greca di cui è innamorato. Impegnato nella preparazione di un Libro nero della dittatura, Antoine sperimenta personalmente gli orrori del regime dei militari. Partendo alla ricerca del poeta greco e dell’amica scomparsa, riuscirà però a ritrovare sé stesso… Alternando il racconto della vicenda di Ritsos, deportato sull’isola di Leros e qui detenuto in condizioni disumane, alla ricerca della verità di Antoine, Bruno Doucey ci racconta una storia commovente di grande forza e impatto, che non può lasciare indifferenti. Non piangere la Grecia fa inoltre riscoprire un periodo oscuro e ormai dimenticato della storia della Grecia, e tratteggia la figura di un grande poeta rimasto a testa alta di fronte ai suoi persecutori.


La Grecità non piangerla – sembra prostrata e vinta
col pugnale alla schiena – il laccio intorno al collo,
ma insorge come un fulmine – con furia di leone
e uccide il mostro orribile – con fiocine di sole.
Ghiannis Ritsos”




Titolo: La scelta migliore 

Autore: Mietta Timi

Editore: Bertoni


Anno: 2022

Pagine: 377






"...Per quanto si sforzasse non riusciva a calmarsi, la paura la prendeva alla gola, ai polmoni. Si sentiva mancare l’aria, non poteva fare altro che camminare verso l’uscita dell’aeroporto internazionale di Atene…", da La scelta migliore, una storia che si dipana tra Atene, Creta, Roma e Bruxelles, sullo sfondo della Grecia dei colonnelli e della gravissima crisi economica del secondo millennio


Dalla pagina dell’editore Bertoni:


Roma, Atene, Creta e Bruxelles sono i luoghi in cui si muovono i personaggi. Mara in Grecia vive un’avventura appassionata ma senza sbocchi possibili e si scontra con la violenza brutale della dittatura. La morte misteriosa di Andreas, amico ed ex amante che lei sospettava essere spia del regime, nel lontano ’74, collega passato e presente. Stella lo scopre quasi per caso e ne è inspiegabilmente intrigata. Funzionaria della Commissione europea, nel 2015, anno orribile della catastrofe economica greca, viene messa sotto accusa dalla direzione perché, in seguito a forti divergenze, ha reso pubbliche notizie riservate. Viene trasferita in Grecia con un ruolo marginale, là varie circostanze la inducono a cercare la verità sulla vicenda di Andreas e sulla possibilità che lui potesse essere suo padre. Alla fine sarà la trama degli affetti a ricomporre tutti i fili dell’intreccio. Molti misteri verranno alla luce, un segreto però resterà tale. Ma la scelta migliore non è sempre quella della verità a ogni costo.”


Un'intervista all'autrice Mietta Timi che ci racconta qualche retroscena del suo romanzo La scelta migliore >> QUI <<




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