Chε musica!


Thanasis Papakonstantinou – Thanasaras mas, come affettuosamente lo chiamano i suoi fan.  – è un prolifico  musicista, compositore, cantante e poeta greco. Con la sua musica, impregnata di tradizione e di rock, da decenni è cantato e amato da  generazioni di greci.
I suoi concerti sono sempre affollatissimi e il suo pubblico è davvero eterogeneo: giovani, maturi, rockettari, melodici, scalmanati e meditativi, siamo tutti lì a intonare a squarciagola i suoi brani, nel sogno che quella sua esibizione non finisca mai. 
Eppure Thanasis, schivo e generoso, sul palco non si risparmia affatto, come pure i suoi musicisti, e i suoi concerti possono durare anche più di due ore! 

Thanasis Papakonstantinou
Il suo canto ha uno stile narrativo, magari fiabesco, e i suoi testi poetici si nutrono anche di storie  provenienti dalla tradizione popolare greca, custodendo parole antiche, vernacolari, di eredità famigliari.

Thanasis Papakonstantinou è molto legato all’Italia, tanto che la nostra terra è presente in diverse sue canzoni. Ve le proporrò qui nel blog o le potrete trovare nella sezione Thanasis, che amore di musica!, a lui dedicata nel mio canale YouTube (si può raggiungere con un CLIC QUI).

Buon ascolto!




di Thanasis Papakonstantinou



Thanasis Papakonstantinou era andato a trovare i suoi genitori che non vedeva da diverso tempo e invece di ricevere la loro solita calorosa accoglienza, ottenne soltanto un secco “ciao”. I due cari erano, infatti, completamente rapiti dalla visione di una soap opera*, molto in voga in quel periodo.

Thanasis, sconfortato da quel comportamento, ebbe un’ulteriore conferma dell’effetto estraniante che la TV sortisce sulle persone. Sedutosi in un canto, immaginò che il vento dei monti scendesse a valle per portare con sé pietrisco e spine, trascinando via tutto il resto.

Questo è l'aneddoto da cui nasce Πεχλιβάνης (si pronuncia "pechlivanis").


Incisa nel 2000, Πεχλιβάνης  è una delle canzoni più popolari di Thanasis Papakonstantinou.


Il termine che dà il titolo è il nome di un vento che soffia dal nord, ma è al contempo un termine desueto, di origine persiana, arrivato alla lingua greca passando dalla turca. Πεχλιβάνης è il lottatore e, per estensione, anche la persona coraggiosa e audace. 



Πεχλιβάνης - Il Guerriero**


Arriverà, una notte, da lontano

vento Guerriero

non riuscirai a dormire,

quando lo respirerai.

Avrà il timo tra i capelli, 

due crani per orecchini,

e nella bocca farà roteare

ciottoli eloquenti.


Scenderà come un re,

scenderà come un lupo, 

a dare colore e vita

al giardino della solitudine.

Piccole api ruoteranno

intorno alle poltrone

e l’acqua cristallina

scorrerà dal televisore


Vento sii vendicatore, 

sii giocoso

e se la mia anima si annoierà 

vieni e prenditela, 

così che dall’alto veda

il mondo neghittoso,

così che sia dimenticata 

come la neve, 

di un anno fa, sui monti.



Di Thanasis Papakonstantinou

dall'album "Vrachnòs Profitis", 

Athos (2000)

Traduzione di Viviana Sebastio



*La soap opera in questione è “Yo amo a Paquita Gallego”, citata nel dialogo che introduce la canzone.


** Ho scelto di tradurre il nome del vento e di scegliere la parola “Guerriero” perché la sento più vicina al significato complessivo dell’originale, e anche per una questione di suono (sono ancora alla ricerca della soluzione ideale). 


La pubblicazione della traduzione – © Viviana Sebastio – di Πεχλιβάνης è avvenuta con il consenso di Thanasis Papakonstantinou stesso.





Eccomi di nuovo qui, stavolta accompagnata da una creatura notturna...

Insonnia


Insonnia, animale impalpabile!

Senza una goccia d’amore,

a chi è assetato di utopie, porgi

la tua tazza sempre vuota.


E mentre la candida notte scorre,

come una domenica piovosa,

so perché, sull’orecchio tormentato,

ti scagli per leccarlo come un cane.


Non ami! Lasci pulci,

i tuoi suoni arrivano da lontano,

insonnia, organo stonato,

che macini l’ “osanna” degli eletti.

Insonnia, cetaceo dell’inferno

il tuo bacio è fuoco.

Lascia un sapore di ferro,

di vecchie navi smantellate.


Di Thanasis Papakonstantinou

dall'album "Agrypnia", Lyra (2002)

Traduzione di Viviana Sebastio





E voi, conoscete questa disgustosa entità che minaccia i nostri sonni tranquilli?

Spero proprio di no, altrimenti mi auguro che abbiate le armi giuste per respingerla nella sua tana e per cadere leggeri tra le braccia di Morfeo.


Questo brano di Thanasis Papakonstantinou – titolo originale Αγρύπνια (si pronuncia Agrìpnia) – si ispira alla poesia Insomnie del poeta francese, esponente del Decadentismo, Tristan Corbière, pseudonimo di Édouard-Joachim Corbière (1845-1875).


Una piccola curiosità traduttiva: 

per comporre il brano, il cantautore si basa su una traduzione greca che, però, è vittima di una svista, partorita forse in una notte d’insonnia o proprio in un sogno.

Nel testo originale francese il "cetaceo" che compare nella versione in greco è in realtà una “phalène”, ovvero una "falena". Orbene,  in greco il termine “fàlena” (φάλαινα) sta per balena, così, per uno magico abbaglio notturno, la farfalla si è trasformata in cetaceo.

 


Prima di darvi la buonanotte, vi consiglio di ascoltare anche questa straordinaria versione LIVE:




La pubblicazione delle traduzioni – a cura di Viviana Sebastio –  dei brani di Thanasis Papakonstantinou avviene dietro il consenso dell'autore stesso.






Questa volta con Thanasis Papakonstantinou vi porto in viaggio, in viaggio verso Andromeda...





Andromeda


Vai, nel centro infuocato della terra 

due uccelli si baciano tra i rami

cola lava, lava dai loro baci

e dai loro corpi cadono piume di pietra.


Vai, lì lontano, lontano su Andromeda, 

bevono lo tsipuro e mangiano sardine. 

Certe creature belle, belle e curiose, 

sono tanto sole e cercano compagnia.


Vai, lì in cima alla brulla Meluna, 

è spuntato, è spuntato un papavero 

che ha la bocca, ha la bocca e morde, 

e ripete sempre che non lo farà più.


Lì in fondo, in fondo alle mie viscere, 

qualcosa accade, accade mia signora, 

mille cavalli si aggirano alla cieca, 

in cerca di un’uscita mi sconquassano.


Qui vicino a due metri di profondità, 

hanno imprigionato, pare, la passione, 

gettano la terra che coprono di fiori

e credono così di potersi liberare.



Di Thanasis Papakonstantinou
dal suo secondo album: 
"Στην Ανδρομέδα και στη γη" (Su Andromeda e sulla terra)
Lyra, 1995.
Traduzione di Viviana Sebastio




La pubblicazione delle traduzioni – ©Viviana Sebastio –  dei brani di Thanasis Papakonstantinou avviene dietro il consenso dell'autore stesso.









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