30 aprile 2019

La balia di Petros Màrkaris

Titolo: La Balia
Autore: Petros Màrkaris
Traduzione di: Andrea Di Gregorio
Editore: Bompiani, Milano
Genere: romanzo 
Anno: 2009
Pagine: 348 - Anche in E-BOOK

Titolo originale: Παλιά, πολύ παλιά (Palià, polì palià)
Editore greco: Γαβριηλίδης, Αθήνα 2008





Darò il via al mio blog con un giallo di Petros Màrkaris, La Balia, un libro non più recente ma a me molto caro per i suoi contenuti – e, leggendo il post, capirete il perché. 


Se conoscete il commissario Kostas Charitos, protagonista dei gialli di Petros Màrkaris, già sapete che di rado lascia la sua città, Atene. 
In La balia, Charitos è per la prima volta in azione oltre i confini di Grecia. Con l’amata moglie Adriana, ha appunto intrapreso un viaggio organizzato a Istanbul, o meglio, a Costantinopoli, come ancora la chiamano i greci.
Tra le affollate strade della città turca, immersi nei suoni e nei profumi locali, Charitos e consorte cercano di allentare le tensioni familiari. La loro cocciuta figlia Caterina ha, infatti, deciso di sposarsi col rito civile, nonostante i suoi cari sostengano che «il matrimonio richiede chiesa, prete e testimoni…».

Charitos è quindi lontano da Atene, eppure il lavoro lo raggiunge sin qui, sulle sponde del Bosforo. Un uomo, uno scrittore conosciuto per caso, gli chiede aiuto per ritrovare un’anziana signora greca, un tempo sua balia.
Il commissario, con l’aiuto della polizia turca, si mette subito sulle tracce di Maria Hambou,
questo è il nome della donna scomparsa. Ben presto, le indagini danno i primi risultati e la notizia del ritrovamento di un cadavere. Si tratta del fratello della donna, trovato morto avvelenato da un potente anticrittogamico, il paration etile. 

Nel corso della sua inchiesta Charitos, affiancato dal poliziotto turco Murat Sağlam, viene a conoscenza del passato doloroso e drammatico di Maria. Anche la ex balia, come tanti altri greci dell'Asia Minore, aveva vissuto l'orrore della Catastrofe del '22 e il conseguente dramma dello scambio forzato delle popolazioni.

Per Charitos non è facile «trasformarsi da turista in sbirro», tuttavia le indagini devono proseguire. Viene, infatti, ritrovato un altro cadavere, di una donna stavolta. È ancora un caso di avvelenamento e ancora con il paration etile. L’anticrittogamico era contenuto, come in precedenza, in un'appetitosa tyropita, tipica pizza al formaggio, nonché specialità culinaria di Maria Hambou.
L’indagine rivela che la madre della vittima aveva speculato avidamente sui beni di quei greci costretti a lasciare in fretta e furia la Turchia, in seguito agli eventi noti come Catastrofe dell'Asia Minore.

Maria Hambou, sebbene sia quasi novantenne, continua a fare le sue visite ad amici e parenti, portando in dono la sua gustosa tyropita. Secondo il commissario si delinea sempre più l'ipotesi di un regolamento di conti, di una vendetta legata al passato familiare di Maria Hambou e alla meschina avidità di quanti, senza alcuno scrupolo, approfittarono della disperazione altrui.
Esiste una vendetta dei giusti? 





"Alla memoria
della vera Maria Hàmbena,
che ci ha cresciuti"

La balia, quinto romanzo di Petros Màrkaris, ha una forte componente autobiografica. Il giallo è ambientato nei luoghi dove l'autore è nato e cresciuto. In un'intervista lo scrittore confida di aver sofferto nella stesura del romanzo e nel ripercorrere con la memoria il suo passato.Il subbuglio emotivo si è diradato, dichiara, solo quando ha “scoperto” che la colpevole era Maria Hambou, la donna che lo ha cresciuto. Màrkaris ha voluto conservare il nome reale della sua cara balia, così come altri elementi biografici della donna.
Lo stile del giallo è ironico e leggero. Come negli altri suoi polizieschi, Màrkaris non perde l’occasione per tratteggiare con sarcasmo comportamenti sociali piuttosto comuni. Chi di noi si è trovato in un viaggio organizzato, al momento del pasto in albergo avrà notato quei piatti riempiti fino a formare una «piramide di Cheope», o durante le visite guidate si sarà imbattuto nel saccente che ne sa più della guida turistica, o nel nazionalista che rivanga il passato e rivendica: «Col tempo e con i secoli, di nuovo sarà nostra!».

E non manca un piccola dose di polemica che l’arguto Charitos rivolge con orgoglio al tracotante collega turco: «… la Grecietta è diventata la Grecia dell’Unione Europea, mentre la Turchia è il postulante orientale che bussa alla porta di chi non vuole sentire».
Rispetto agli altri polizieschi di Màrkaris La balia ha meno suspence, si apprende il nome del colpevole già alle prime pagine. Eppure è una lettura che emoziona e che vale la pena di fare. Porta il lettore in un viaggio nella Storia recente, tra le pagine drammatiche della Catastrofe Microasiatica e le sue tragiche ripercussioni, ma anche tra i vicoli di Istanbul, tra gli intrighi e i sapori di una metropoli cosmopolita, antica e ancora straordinaria. 


Possibili controindicazioni: la prossima volta che addenterete una tyropita, vi verrà in mente Maria Hambou.






*La traduzione è un’azione di coesistenza, 
è la comunione tra il silenzio e ciò che lo annulla*
Thomas Tsalapatis



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